La nave Diciotti e la sospensione dei diritti umani

Questo progetto sostiene con forza che lo strumento della legge non può essere garanzia di pace sociale e giustizia, ma non vogliamo parlarne in questa sede. Per chi è interessato, l’argomento è affrontato nel nostro manifesto.

Parliamo invece di chi ha giurato su vangelo e costituzione, parliamo a chi lo sostiene e sostiene le sue decisioni. Parliamo della nave Diciotti e delle persone che sono a bordo.
Era dai tempi del G8 che non si vedeva una sospensione dei diritti umani di questa portata.

Il diritto di chiedere asilo è un diritto fondamentale di ogni individuo che deve essere messo in condizione di poterlo fare affinché la sua richiesta possa essere valutata. Sulla differenza tra immigrazione regolare e irregolare s’è fatta molta campagna elettorale proprio perché teoricamente si dovrebbe far rispettare la legge secondo cui ci sono persone effettivamente in pericolo che meritano il nostro aiuto e altre che… come dire… diciamo che nonostante rischino la vita per fuggire, il loro dolore e la loro sofferenza possono essere legalmente ignorati.
Quindi, secondo coloro che usano la legge come bussola per la loro umanità, questa distinzione è importante e perciò dovrebbe essere altrettanto importante che ogni situazione venga vagliata attentamente.

Ebbene, la nave Diciotti non è una ONG e non è “andata a prendere i migranti”. Come riporta l’Ammiraglio Vittorio Alessandro della Guardia Costiera, <<Diciotti ha soltanto accolto 190 persone soccorse da due altre motovedette. L’intervento è stato fatto da due motovedette che, giunte in zona, hanno visto questo natante che imbarcava acqua, che era in ferma, in avaria, e come è giusto fare, come qualunque comandante in zona farebbe, hanno preso queste 190 persone. L’imbarcazione tra l’altro è affondata subito dopo, ed anche questo le cronache non lo dicono, o forse non lo sanno. Le 190 persone salvate sono state trasbordate per un trasporto più agevole verso l’Italia da una nave più grande: la Diciotti.>>
Stiamo parlando di esseri umani, stanchi, malati e in fuga. Salvati. Alcuni di loro sono già stati fatti scendere subito a Lampedusa perché in gravi condizioni, tra questi c’erano dei bambini, un malato di tubercolosi e una donna che ha avuto un aborto spontaneo.
Alcune di queste persone sono Eritree, ovvero provengono da un paese il cui governo “nega tutte le libertà civili e ogni libertà di espressione ed è stato accusato di repressione e di impedire lo sviluppo della democrazia: le elezioni politiche che, secondo gli accordi Onu, avrebbero dovuto tenersi nel 2001 non sono mai avvenute. Non si hanno notizie sullo stato dell’economia e sulla scarsità alimentare. Nel 2011 tutto il Corno d’Africa è stato interessato da una severa crisi alimentare. […] Secondo l’Onu e Human right Watch l’esodo attuale è alimentato dalla violazione dei diritti umani, si parla di esecuzioni sommarie senza processo, sparizioni, torture e coscrizione obbligatoria.” (fonte IlSole24Ore) per cui l’asilo dovrebbe essere una certezza.

Il governo ha addirittura valutato di riportare i migranti in Libia.
La Libia non è un porto sicuro come affermano i più recenti rapporti delle Nazioni Unite e i giudici di Ragusa e Palermo nelle loro sentenze, questo sia per l’instabilità politica che per il fatto che questo paese non ha aderito alla convenzione di Ginevra sui rifugiati. Portare lì i migranti significherebbe infrangere le convenzioni internazionali e i diritti umani. Nonostante questo il governo ha fatta un’istruttoria per capire se ci si poteva riuscire lo stesso.
Nel silenzio più totale dei media a fine Luglio, per la prima volta dopo anni, una nave italiana ha riportato in Libia delle persone soccorse nel mediterraneo tra cui 5 bambini e 5 donne incinte, violando diverse leggi, trattati e diritti umani.
Attualmente il governo Italiano sta fornendo supporto tecnico, addestramento e mezzi alla Guardia Costiera Libica e lo scopo di queste operazioni è quello di riportare le persone in Libia, quindi verso un porto non sicuro. Questa operazione era già stata compiuta nel 2009 e l’Italia era stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (sentenza del 23 Febbraio 2012) per respingimenti illegittimi perché, si legge nella sentenza, è stato violato l’articolo 3 della convenzione europea dei diritti umani che riguarda la tortura e il trattamento inumano perché la Libia non offriva alcuna garanzia di trattamento secondo gli standard internazionali dei richiedenti asilo e dei rifugiati e li esponeva a un rimpatrio forzato, inoltre la Corte ha condannato l’Italia per violazione del divieto di espulsione collettivo. Fu la seconda volta in 50 anni di storia. Questa sentenza distrusse completamente tutte le scuse dietro cui il governo si era nascosto per far apparire queste operazioni come umanitarie e legali in risposta all’immigrazione clandestina. Scuse che suonano molto familiari col senno di poi.

Tra l’altro, se gli individui attualmente bloccati a bordo della nave sono davvero clandestini, allora non si capisce perché il capitano della nave non venga incriminato per traffico di esseri umani.

La situazione della Diciotti incorpora tutte queste problematiche e aggiunge determinate aggravanti. Va chiarita una cosa molto importante infatti: una nave militare italiana è legalmente suolo italiano. Queste persone sono già in Italia. Impedirne lo sbarco non è impedire un ingresso in Italia ma è solo impedire che queste persone possano chiedere asilo. Farle allontanare sarebbe un respingimento illegale senza alcuna base poiché nessuno ha valutato la condizione di clandestinità di queste persone.
In più questa è una decisione che dovrebbe essere maturata dopo una attenta analisi della condizione di queste persone, spettante ad altri organi e non a una singola persona.
Il fatto che una singola persona decida della sorte di 177 persone, assumendosi facoltà che non gli competono, sostituendosi ad organi competenti, costituisce un precedente pericolosissimo oltre alla configurazione di una serie di reati e violazioni.
Tra queste violazioni abbiamo due articoli della costituzione e uno del codice penale:
Costituzione, Articolo 10 comma 3. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Costituzione, Articolo 13 comma 2. La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c. 1, 2] e nei soli casi e modi previsti dalla legge [cfr. art. 25 c. 3].
Dispositivo dell’art. 289 ter Codice penale. Chiunque, fuori dei casi indicati negli articoli 289-bis e 630, sequestra una persona o la tiene in suo potere minacciando di ucciderla, di ferirla o di continuare a tenerla sequestrata al fine di costringere un terzo, sia questi uno Stato, una organizzazione internazionale tra più governi, una persona fisica o giuridica o una collettività di persone fisiche, a compiere un qualsiasi atto o ad astenersene, subordinando la liberazione della persona sequestrata a tale azione od omissione, è punito con la reclusione da venticinque a trenta anni.

Vedere una persona violare queste leggi mentre giura su quelle stesse leggi e nega aiuto a delle persone sulla base di altre leggi, lanciando messaggi di sfida alla magistratura su social, usando delle emoticon, supportato da un popolo sempre più incattivito verso gli ultimi e indulgente con il padrone, è uno degli spettacoli più tragici e pericolosi che si possano vedere.
Basterebbe l’empatia per capire quanto in basso ci siamo spinti, ma anche voi che pensate ancora alla legalità e ai giuramenti politici come qualcosa di valido, come fate a supportare tutto questo?
Come fate ad essere correi in questa faida contro gli ultimi? Come fate a non vedere il potere che vi vuole alleati contro un nemico comune affinché non vi accorgiate di quanto stia puntando alla vostra accondiscendenza?
Come fate?

È veramente questo il modo di ribellarsi alle politiche dell’UE?

Cosa abbiamo visto a bordo della Diciotti.

Immagini a bordo della Diciotti.

 

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