DISIMPARARE, CAMBIARE, DESTRUTTURARE

Eliminiamo i Rothschild, l’1% di persone supericche del mondo, i politici corrotti, le lobbies industriali e ripartiamo tra il 99% di popolazione restante i beni e le risorse in parti uguali.

Eliminiamo gli eserciti e gli scienziati a servizio esclusivo del profitto: distruggiamo le armi e rendiamo fruibile a chiunque ne abbia necessità i farmaci, la medicina e la tecnologia disponibile!

Secondo voi il mondo diverrebbe così un posto migliore?

Personalmente sono certo che dalle stesse persone che ieri inveivano contro la corruzione, la finanza speculativa, la truffa delle banche centrali, la guerra, ecc. vedremo rigenerarsi quelle dinamiche di potere e sfruttamento che solo il giorno prima erano state estirpate!
Poiché eliminando solo gli effetti, e lasciando la causa che li ha generati integra, questi non potranno che riproporsi più forti e consolidati che mai.

Parrebbe efficace, quindi, agire esclusivamente sulla causa primigenia per annullare le aberrazioni che l’umanità ha riversato come piaghe su se stessa e su tutto l’ecosistema “Terra”.

E quella causa non siamo altro che noi!

È il nostro agire quotidiano che alimenta le lobbies industriali e da loro modo di esistere.

È con l’interpretare e difendere quel ruolo attribuitoci dalla società (di genere, di rango, di lavoro, di cultura, di provenienza) che prende forma quella piramide di gerarchie che condiziona le vite di tutti, generando diseguaglianze di diritti tra gli esseri umani e plasmando gli animi accendendo la competizione senza alcuna remora, disumanizzante, e con questa dare adito alle varie forme di violenza.

È la nostra chiusura mentale che plasma i fantasmi della paura nell’altro, e ci fa vedere necessaria l’autorità.

È il senso di difesa verso quel che consideriamo nostro, la proprietà o la tradizione che sia, che ci fornisce il pretesto morale di depredare quello che secondo logica dovrebbe appartenere ad tutti, scatenando quindi guerre e soprusi.

I super ricchi, i politici corrotti, i lobbisti del profitto selvaggio non sono altro che persone che, come noi, ricoprono un determinato ruolo nella struttura sociale!
Non sono altro che giocatori particolarmente fortunati che nascono avvantaggiati o che comunque sviluppano le caratteristiche adatte per mantenere o accrescere il loro successo in questa competizione che chiamiamo civiltà!
Coloro che detengono maggior potere non sono che criceti particolarmente dotati nel correre e nel far girare quella ruota su cui altri invece arrancano.

Ci siamo imposti alcune regole in questo “gioco della civiltà”, alcune trascendono addirittura la legge del diritto: il riconoscimento implicito del potere e del valore di chi possiede di più è un’etichetta da rispettare per poter appartenere a questa società!
È così che consideriamo normale e generiamo con i nostri comportamenti l’esistenza di persone che muoiono di fame mentre altre sono tanto ricche da aver oltre il necessario.
È così che sosteniamo chi deturpa l’ecosistema planetario, generando estinzioni animali di massa, deforestazioni e violenze ingiustificate verso uomini e animali!

La causa è nei nostri singoli comportamenti, nelle nostre singole e limitate visioni del mondo in cui tutto diventa preda dell’egoismo e della competitività, per l’unico è semplice fatto che il mondo ci è stato insegnato in questo modo e noi, fin dall’infanzia, lo abbiamo accettato come “normalità”.

La soluzione è tanto banale quanto ardua: disimparare, cambiando radicalmente le nostre singole esistenze per destrutturare conseguentemente la società civile.

Fonte: Iperfocale

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