CI SONO UN POLACCO, UN INGLESE E UN AFRO-ITALO-AUSTRALIANO…

Sembrano le parole dell’inizio di una barzelletta, in realtà si riferiscono a tre personaggi poco conosciuti dal pubblico italiano che aggiungono altri importanti colori al viaggio che stiamo facendo insieme con questo libricino.

Si chiamano, rispettivamente, Elf, Mhee e Ibby e se vi sembrano strani i nomi vi sembrerà ancora più strano il fatto che tutti e tre vivano in una condizione permanentemente moneyless (senza denaro) e stateless: da anni non riconoscono i confini nazionali ed hanno rinunciato ai propri passaporti. In altri capitoli abbiamo visto persone che hanno scelto di eliminare il denaro dalle loro vite e che si affidano ad altre forme di economia per le loro interazioni e necessità. Per queste persone il denaro è uno strumento inventato dall’uomo che, semplicemente, non aiuta più le persone, ma anzi le danneggia. Da qui la decisione di abbandonare questa convenzione sociale. E se è una convenzione il denaro, che dire dei confini politici? Circola in rete una bella fotografia del pianeta Terra ripreso dallo spazio con su scritto: “Vedete dei confini? Nemmeno io”. E molti si ricorderanno questo brano tratto da una profonda poesia di Gianni Rodari: “Spiegatemi voi dunque, in prosa o in versetti, perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti?”. Eppure, davanti a queste ovvietà, sono davvero pochissime le persone che scelgono deliberatamente di non riconoscere l’arbitrarietà dei confini nazionali, di queste righe tracciate sul planisfero da qualche uomo triste (come dice Elf, guardate i confini africani, sembran proprio fatti a scuola col righello, altro che bioregioni!).

I nostri tre impavidi ci son riusciti: Elf Pavlik ha scelto di spostarsi all’interno dell’area di Schengen dove vive in posti differenti, collabora con persone differenti, partecipa a progetti differenti e contribuisce, senza usare né denaro né passaporto, alla costruzione di reti sociali e virtuali (è un esperto informatico) che facilitano l’emergere di nuove economie non monetarie. Conoscetelo attraverso il suo sito ed i video linkati qui sotto, riuscirà a mostrarvi la naturalezza delle sue scelte in un modo semplice, diretto e gentilmente disarmante. Mhee ha scelto di chiamarsi così perché è un nome che si presta a divertenti giochetti, ma tra pochi mesi potrebbe chiamarsi diversamente, perché in fondo anche i nomi sono solo convenzioni, no? Gira il Regno Unito con la sua cartina magica dove le persone che incontra lungo la strada gli indicano la prossima tappa da compiere. Lui, con una fiducia davvero invidiabile nelle persone e nella vita, ubbidisce con gran soddisfazione! Il titolo del documentario a lui dedicato dice tutto: Il potere di Mhee, il magico ma realissimo potere che ognuna ed ognuno di noi ha di vivere, senza soldi e senza stato, la nostra vita migliore. Ibby Okinyi ha madre italiana, padre keniota, cittadinanza australiana ed un sorriso contagioso, lo stesso con il quale ha dato fuoco ad entrambi i suoi passaporti. Ciò non gli ha impedito di percorrere l’intera Europa, da nord a sud, senza usare denaro e proclamando a voce alta: “Non europeo, non africano, non cinese. Io sono un essere umano, io sono il mio paese!”.

Il filo che unisce questi campioni dell’economia dei sogni è il superamento dei pregiudizi più pericolosi, il rifiuto di una visione dell’essere umano condizionato da costrutti mentali da lui stesso pensati, da convenzioni sociali superate. È l’apertura all’esistenza come dono, all’altro come dono, alla condivisione come modalità elettiva. Una condivisione capace di cancellare quelle stupide e odiose righe dalla carta geografica. Ed il fatto che vengano dall’est, dal nord e dal sud di questo bel pianeta, ci regala un altro prezioso seme di speranza.

Bene, dopo i soldi ed i passaporti, prepariamoci a superare le convenzioni sessuali. Brrrr! Se non vi spaventa troppo, leggete il prossimo capitolo.

Il potere di Mhee

Tratto da: 33! L’economia che fa cantare di gioia

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