Virus inarrestabile

Non serve alcuna base per alcun nuovo movimento. Non serve e non è nemmeno auspicabile. Non serve omologazione né cristallizzazione compartimentalizzata e mediata di concetti, idee o ideali.
Serve qualcosa di nuovo. Serve un virus.

Un virus che contagi a caso, non da un’unica fonte, e faccia comportare le persone nei modi più imprevedibili, senza alcun capo, senza alcun nome, né alcun identificabile -ismo. Qualcosa di difficilmente individuabile e quindi praticamente impossibile da fermare, talmente capillare da poter mutare alle vere radici questo sistema perché produca frutti diversi, di ramo in ramo, fin verso la cima.

Serve una forma di lotta diversa che non viene combattuta oggi perché non dà visibilità, non dà senso di appartenenza, né di antagonismo a ciò che si vuole combattere, ovvero una lotta tremendamente ignorata perché non offre tutto quello che qualsiasi movimento o singolo rivoluzionario cerca, spesso al costo dell’efficacia.
Non servono movimenti. Servono individui. Un esercito invisibile che commetta i più gravi crimini contro il sistema senza davvero commetterne alcuno, semplicemente esistendo in modo diverso, pensando in modo diverso e agendo in modo diverso, non nelle piazze, non nelle istituzioni, ma ognuno dentro nel proprio io, fuori nel proprio quotidiano.

Serve il contagio di massa da parte di un virus che non ha cura; che sia veicolo di un non-ideale che quindi non ha il suo opposto, di un non-movimento che non avrà alcuna possibilità di essere arrestato perché non si muove, è ovunque; un virus propagato non da un’unica intercettabile e disinnescabile fonte, ma da innumerevoli singole fonti che fanno mutare il virus ad ogni passaggio affinché non esista mai l’antidoto giusto.

Serve il virus che ci renda immuni da tutti i festoni e la vernice colorata che hanno nascosto e reso fintamente sopportabili le sbarre dietro cui abbiamo rinchiuso noi e tutto il resto del pianeta.
Riconoscere quelle sbarre, davvero, intimamente, profondamente, non solo sapendo, non solo conoscendo, ma comprendendo: se questo sarà appreso e ripetuto dai singoli come qualcosa da cui partire e non a cui arrivare, allora inizierà qualcosa di inarrestabile.

 

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