UN PROGETTO ABOMINEVOLE CHIAMATO CIVILTA’

Se c’è una cosa che insegna la storia è che la civiltà non è mai stata proposta, bensì prepotentemente imposta con la violenza.

Dai primi barlumi di civiltà sumera passando per egizi e greci, dall’impero romano al colonialismo sanguinario delle americhe arrivando fino ai giorni nostri con le guerre per le risorse energetiche, la “civiltà” è sempre stata il principale pretesto per depredare e sfruttare territori e altri popoli.

Si sono scritte pagine d’inaudita ferocia in nome della civiltà quali la tratta degli schiavi, gli stermini sistematici di popoli e il razzismo, il tutto puntualmente avvallato dal potere spirituale di turno (che poi non è che l’altra faccia della medaglia e parte integrante del sistema di potere “civile”).

Quello che noi chiamiamo civiltà è il più grande atto contro la libertà umana, compiuto dall’umanità stessa in favore del dominio di pochi.

L’educazione e la cultura hanno di volta in volta allontanato l’uomo dalla sua stessa natura, manipolandolo per renderlo funzionale alla persistenza della civiltà, finendo così per renderlo subordinato al sistema stesso: schiavo.
La civiltà non è più, e forse non lo è mai stata, funzionale alla vita o al benessere, bensì l’uomo e l’ambiente, snaturati della propria identità, sono divenuti strumenti di supporto al potere.
Essere umanità civilizzata, come ci è stato insegnato, significa far perdurare quel progetto abominevole in cui umanità e pianeta sono sfruttati per lo sviluppo di un concetto che il tempo ha rivelato essere distruttivo e non atto a preservare gli equilibri della vita.

Il ricatto del lavoro salariato, l’inquinamento diffuso, l’alienazione sociale, l’intolleranza razziale e sessuale, la deforestazione sistematica, l’indifferenza alle sofferenze altrui, l’accettazione della disuguaglianza di classe e di genere, l’accentramento della ricchezza mondiale nelle mani di poche persone, le 24.000 persone che muoiono di fame tutti i maledetti giorni, l’estinzione animale e gli allevamenti intensivi sono solo alcuni esempi tangibili di come quella visione di “civiltà” sia diventata oltremodo un’aberrazione di ciò che dovrebbe essere collaborativo e armonioso per favorire lo sviluppo e il sostentamento dell’intero ecosistema Terra.

La civiltà non è stata mai proposta, ma si è sempre imposta.
E come imposizione è l’atto primo compiuto contro natura.

Fonte: Iperfocale

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