QUEL CONFINE MENTALE DELLA DISUMANITA’

La vicenda delle 2 donne rom rinchiuse e derise per aver provato a “rubare” dalla spazzatura non si può ignorare.

Al di là della mera questione legale e la facilità con cui qualcuno può attribuire una colpa, è evidente che si sono sviluppate molte altre sfaccettature da prendere in considerazione. Il non riuscire ad avere una minima interpretazione umana degli eventi è chiaramente un confine mentale cancerogeno.

Tutto il razzismo, il maschilismo, il classismo emersi non solo nell’episodio stesso (a prescindere dalla presunta artificiosità) ma anche in larga misura dalle reazioni nei social sono semplicemente inaccettabili; Non servirebbe neanche imparare dalla storia per capire quanto tutto questo sia potenzialmente violento nonchè insensato.

In questo senso la situazione è sempre più preoccupante.

Non solo prendiamo le distanze da questa mentalità, ma invitiamo caldamente tutti a esprimere il proprio dissenso apertamente, per evitare che il silenzio possa assecondare le peggiori derive di questa disumanità.

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